Candle in the Wind

Candle in the Wind

30 ott 2013

Un lago profondissimo


Un lago profondissimo
E' la mia anima
Di cui non vedo il fondo.
Amo nasconderla al mondo.

Alle sue sponde giungono
Anime estranee,
Ma non appena vi gettano lo sguardo
La sua superficie si increspa.

Del tutto inutile è scrutare
Nelle sue profondità
Con occhio impertinente.
Le acque lo respingono,
Adirate.
Poi il lago resta torbido
Quando da lui si sono allontanate
Scosso nell'intimo, 
Senza alcun freno.

Ma se sente nel fluire del tempo
Avvicinarsi l'anima gemella
Cerchi molto ampi
Si delineano sulla sua superficie.
Nei suoi reconditi fondali
Quell'anima può penetrare
Senza volgere lo sguardo,
Muto e inorridito.


Elisabetta di Baviera



24 ott 2013

L'innamoramento è una vera e propria rivoluzione


Quante volte possiamo innamorarci nella vita?

“Pochissime volte, solo quando affrontiamo dei grandi cambiamenti. Ma, voi mi direte, c’è gente che afferma di innamorarsi in continuazione, anche ogni quindici giorni. No, no, questi non sono innamoramenti, sono attrazioni improvvise, fascinazioni, infatuazioni, cotte, tutti fenomeni di breve durata che esamineremo in seguito. L’innamoramento è una vera e propria rivoluzione, un cambiamento radicale e, quindi, raro”.

Possiamo amare, voler bene, a due persone contemporaneamente?

“Possiamo essere innamorati di una persona e continuare a volere molto bene a quella con cui vivevamo prima, soprattutto se abbiamo vissuto assieme per molto tempo. E potremmo anche restarle accanto, prendercene cura. Ma di solito è impossibile, perché lei non accetta il nostro nuovo amore, non sopporta di dividerci con altri. Nella coppia, anche se la passione è finita da un pezzo, ciascuno continua a pretendere l’esclusiva.
Nei paesi in cui esiste la poligamia, la donna si sposa sapendo già che arriverà una nuova moglie e, anche se non è contenta, non si ribella. Ma da noi la coppia si forma sulla base dell’esclusività e quindi, se uno si innamora di un altro, di solito, la vecchia relazione finisce con un divorzio”.

Che differenza c’è tra amore e amicizia?

“L’amicizia è fondata sulla fiducia e si costruisce poco a poco, con l’esperienza. L’amore invece nasce da un’attrazione misteriosa. L’amicizia è sicurezza, l’amore è rischio. Non puoi restare amico di uno che non ti è amico, mentre ti puoi innamorare di qualcuno che non ti corrisponde. Quando incontriamo un amico, anche dopo anni, è come se lo avessimo lasciato un momento prima; riprendiamo la conversazione come se fosse un dialogo ininterrotto. Poi siamo lieti se lui ci racconta cosa gli è successo, ma non ne sentiamo la necessità assoluta. Invece del nostro innamorato vogliamo sapere tutto ciò che ha vissuto, tutto ciò che ha fatto nel periodo in cui era lontano. Il tempo dell’amicizia è granulare, mentre il tempo dell’innamoramento è denso, continuo. L’innamorato vuol essere con l’altro ogni istante, e per sempre”.

Come ti accorgi che non è solo sesso, ma amore?

“Perché, ad un certo punto, provi un sentimento che prima non sapevi nemmeno cosa fosse: l’esclusività, il terrore panico di perdere l’amato. L’amore è sempre possessivo, è sempre geloso. Dice: “Quest’uomo è mio, questa donna è mia, e non posso sostituirli con nessun altro!”. Sei stata prima con l’uno e poi con l’altro per provare, per vedere cosa succede. Ma se era vero amore, per quanto tu abbia incominciato in modo superficiale, per gioco, se ora scopri che lui va a letto con un’altra, ti senti annientata. Quel sesso che prima ti sembrava così facile, così leggero, ora ti appare una catastrofe e lui ha un bel dirti che non era importante, perché se ami, non puoi accettare che lui scelga, volontariamente, il piacere sessuale con un’altra, invece che con te. Quel tradimento ti rode, ti avvelena”.

Bravi amanti si nasce o si diventa?

“Si diventa. Per prima cosa è importante amare. Ma non basta l’amore, occorre anche un sapere, che sia acquista grazie alla curiosità, alla consapevolezza che il corpo di ogni donna è diverso da quello di un’altra. Un uomo perciò diventa una bravo amante se vuol dare piacere alla sua donna, l’ascolta e interpreta i suoi desideri pronto a proseguire se capisce, e a ritirarsi se sbaglia. Ma fa grandissimi progressi se ha la fortuna di incontrare una donna che rinuncia alle sue inibizioni e gli parla e gli spiega come amarla nel modo giusto. Molti uomini non hanno idea di quanto sia complesso il corpo femminile, e molte donne non sanno comunicarlo al loro uomo, usando le parole. Anche le donne conoscono poco l’erotismo maschile, che è ad un tempo rozzo e fragilissimo e deve essere educato, diretto. Di sicuro non aiutano né il cinema né la pornografia, dove si vedono donne e uomini che appaiono appagati e felici anche se si sono appena conosciuti”.

È vero che la donna, quasi sempre, riesce a conquistare l’uomo di cui è innamorata?

“Se non sempre, spesso. Non dimentichiamo che la donna, già quando è adolescente, sa adorare il suo divo da lontano anche senza la speranza di essere ricambiata. E quando le piace un uomo è capace di amarlo a lungo, anche molti anni, e aspettare il momento in cui lui finalmente si accorge di lei e si innamora a sua volta. In questo periodo sa anche essergli fedele, o per disinteresse verso gli altri o per timore di perderlo. Un comportamento del genere ha grande effetto sull’uomo. Perciò possiamo dire che se una donna ama veramente un uomo, se lo vuole veramente, quasi sempre riuscirà ad averlo”.

Le donne hanno una sensibilità maggiore degli uomini?

“Si. Non c’è il minimo dubbio. Le femmine hanno una sensibilità della pelle, del corpo, una percezione degli odori, un’intuizione delle emozioni maggiore dei maschi. I maschi sono eccitati dalle forme, ma in realtà non sanno vedere la donna nella sua interezza, nella sua complessità. Spesso non vedono chiaramente nemmeno il corpo femminile. Le donne scoprono subito i difetti del corpo di un’altra donna. Gli uomini no. Inoltre le donne sono molto più selettive e valutano tutti gli aspetti dell’uomo: la bellezza, la forza, l’audacia, l’eleganza, ma anche cose come il potere o la ricchezza ed infine qualità interiori come il coraggio, la sincerità, lo spirito di avventura”.

Cos’è il fascino?

Il fascino non è un corpo, non è un volto, è il tralucere di una vita. Nel film di Scorsese “L’età dell’innocenza”, la contessa Olewska esercita un fascino irresistibile perché porta, nella banalità newyorkese, il segreto conturbante degli amori e delle passioni europee. Un mistero che traspare nella dolcezza fiera e dolente dei suoi lineamenti, nel suo sorriso disarmante, nel suo abbigliamento raffinato, nella sua sicurezza fra gente ostile, nel suo anticonformismo che indica altre abitudini, altri amori, rapporti proibiti. Il fascino è sempre il tralucere di un passato e di un mondo a noi sconosciuto, superiore al nostro ordine quotidiano. È il rivelarsi di questo mistero, è la seduzione di questo mistero”.

Uomini e donne tradiscono in modo diverso?

“Tutti e due di solito tradiscono quando l’altro è lontano, quando si sentono soli, quando si sentono trascurati. L’uomo lo fa senza cercare forti giustificazioni e soprattutto senza mettere in crisi tutto il rapporto. Lo relega, con estrema facilità, nella sfera puramente fisica. La donna, invece, si interroga più a fondo sul motivo del suo tradimento, rivede tutto il rapporto, non vive e non concepisce i rapporti sessuali e la relazione amorosa come se fossero compartimenti stagni”.

È vero che “in amor vince chi fugge”?

“Questo celebre verso di Ludovico Ariosto dice che in amore vince chi si fa desiderare, chi non si concede, ma anzi, respinge, suscita gelosia. A volte è vero e a volte è falso. È vero nel caso di persone competitive, che vengono eccitate, stimolate dalla presenza di un rivale o di una rivale e dalla gelosia. Molto meno vero nelle persone che hanno bisogno di amore sincero e che non sopportano la gelosia, perché queste vogliono solo che l’altro si butti nelle loro braccia e gli dica “ti amo”.



17 ott 2013

12 ott 2013

Verità, Bontà, Utilità

Nell’antica Grecia si pensava che Socrate possedesse la conoscenza nel più alto grado.

Un giorno un conoscente incontrò il grande filosofo e gli disse:
“Lo sai che cosa ho sentito poco fa sul tuo amico?”
“Aspetta un minuto – rispose Socrate - prima che tu mi dica qualcosa, voglio che tu superi una piccola prova, la prova del Filtro Triplo.
Prima che tu mi dica qualcosa sul mio amico, potrebbe essere una buona idea prendersi un momento e filtrare quello che tu stai per dire.
Il primo filtro è la verità.
Sei assolutamente sicuro che quello che stai per dirmi è vero?”
“No – disse l’uomo - l’ho appena sentito dire e…”
“Bene – disse Socrate – quindi tu non sai se è veramente vero oppure no.
Ora fammi provare il secondo filtro, il filtro della bontà.
Quello che stai per dirmi è qualcosa di buono?”
“No, al contrario…”



“E così – continuò Socrate - tu stai per dirmi qualcosa di cattivo su di lui, ma non sei sicuro che sia vero.Tu puoi ancora superare la prova, però, perché resta ancora un filtro: quello dell’utilità.
Quello che stai per dirmi sul mio amico risulterà utile per me?”
“No, no davvero…”
“Bene, – concluse Socrate – se quel che vuoi dirmi non è né vero, né buono e neppure utile, perché mai dirmelo?”