Candle in the Wind

Candle in the Wind

31 ott 2011

We All Go Back To Where We Belong




I dreamed what you were offering
Imagine lying next to me
You should, and your reputation talks

I will write our story in my mind
Write about our dreams and triumphs
This might be my “Innocence Lost”

I can taste the ocean on your skin
That is where it all began

I dreamed that we were elephants
We're out of sight, Clouds of dust
And woke up thinking we were free...

I can taste the ocean on your skin
That is where it all began

We all go back to where we belong
We all go back to where we belong

This is really what you want
This is really what you want

30 ott 2011

0 - Il Matto

Un Matto è qualcuno che continua ad aver fiducia; un Matto continua a fidarsi, in contrasto con tutte le sue esperienze.
Tu lo inganni, e lui ha fiducia in te; tu torni a ingannarlo, e lui si fida di te. 
A quel punto, dirai che quella persona è folle, che non impara nulla. La sua fiducia è incredibile; la sua innocenza è così pura che nessuno la può corrompere.

Sii un folle, nel senso taoista o Zen. Se un'esperienza ti coinvolge, lascia che accada. Continua senza posa a ripulire la tua mente; continua a morire al passato, in modo da restare nel presente, nel qui e ora, come fossi appena nato, un infante.
All'inizio sarà difficilissimo. Ma tu non lasciarti intimorire dal passato e dallo scetticismo, poiché ciò che realmente ti appartiene non ti può essere portato via, ciò che veramente è tuo non ti può essere rubato da nessuno.

Se hai fiducia nella tua intuizione, qui e ora, se ti fidi della tua sensazione di ciò che è giusto, non puoi sbagliare. Le tue azioni possono sembrare folli agli altri, o perfino a te stesso, se cerchi di analizzarle razionalmente.
Ma una “sana” follia è necessaria per non restare prigionieri delle aspettative e dei condizionamenti che agiscono su ognuno di noi.


Osho, I Tarocchi Zen





29 ott 2011

L'Amore è Passione


   Voglio che qualcuno ti travolga.
 Voglio che tu lieviti,
Voglio che tu canti con rapimento e danzi come un  derviscio.
Abbi una felicità delirante o, almeno, non respingerla!

Lo so che ti suonerà smielato,
Ma l'amore è passione, ossessione.
Qualcuno senza cui non vivi.

Io ti dico: buttati a capofitto,
Trova qualcuno da amare alla  follia e che ti ami alla stessa maniera.

Come trovarlo?
Dimentica il cervello e ascolta il cuore.
Io non sento il tuo cuore...

Perché la verità è che non ha senso vivere, se manca questo.
Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere.

Ma devi tentare, perché se non hai tentato, non hai mai vissuto.


                                                          Vi Presento Joe Black




27 ott 2011

Sono una Donna


Nessuno può immaginare

Quel che dico quando me ne sto in silenzio

Chi vedo quando chiudo gli occhi

Come vengo sospinta quando vengo sospinta

Cosa cerco quando lascio libere le mie mani.


Nessuno, nessuno sa

Quando ho fame quando parto

Quando cammino e quando mi perdo

Nessuno sa che per me andare è ritornare

E ritornare è indietreggiare

Che la mia debolezza è una maschera

E la mia forza è una maschera

E quel che seguirà è una tempesta.


Credono di sapere

Ed io glielo lascio credere

E creo.


Hanno costruito per me una gabbia

Affinché la mia libertà fosse una loro concessione

E ringraziassi e obbedissi

Ma io sono libera prima e dopo di loro, con e senza di loro

Sono libera nella vittoria e nella sconfitta.



La mia prigione è la mia volontà!

La chiave della prigione è la loro lingua

Tuttavia la loro lingua si avvinghia

 Intorno alle dita del mio desiderio

E al mio desiderio non impartiscono ordini.


Sono una donna.

Credono che la mia libertà sia di loro proprietà

Ed io glielo lascio credere.

E creo. 




Joumana Haddad








23 ott 2011

La Canzone della (mia) Anima





Nelle tribù africane, una donna che deve partorire entra, qualche tempo prima, nella giungla con le altre donne, e insieme pregano e meditano fino a quando non viene creata la canzone del bambino che sta per nascere.
E'  la canzone della sua anima.
Infatti, le donne della tribù sanno che ogni anima ha una vibrazione propria, che esprime la sua unicità ed il suo scopo sulla Terra.

Le Donne cantano la canzone ad alta voce. Poi ritornano alla tribù e la insegnano a tutti gli altri abitanti del villaggio.

Quando il bambino nasce, la comunità si riunisce a cantare la sua canzone. Quando il bambino comincia i suoi studi, il consiglio della città canta la sua canzone. Quando diviene adulto, la gente si riunisce a cantare di nuovo. Quando si sposerà, sarà con la persona che vorrà ascoltare la sua canzone.

Infine, quando l'anima lascerà questo mondo, la famiglia e gli amici si riuniranno attorno al letto e per indicargli la strada della Rinascita canteranno la sua canzone, accompagnandolo, così, nella transizione.

Se in qualsiasi momento, durante la sua vita, la persona commette un errore o un atto sociale aberrante, la comunità stringe un cerchio intorno a lui e canta la sua canzone. La tribù riconosce che la correzione per il comportamento antisociale non è una punizione, è l'amore ed il ricordo della sua vera identità.

Gli amici veri conoscono la tua canzone e la cantano quando tu la dimentichi.
Coloro che ti amano ti ricordano la tua bellezza quando ti senti brutto, la tua innocenza quando ti senti in colpa ed il tuo scopo quando sei confuso.

So che il sangue che scorre nelle mie vene appartiene alla Madre Terra: la mia canzone soffia sulla mia anima come il Vento soffia sull'erba, rinfresca il mio cuore come l’Acqua scende attraverso la pioggia e purifica la mia mente come la fiamma del Fuoco sacro sale al Cielo, rischiarandolo.

22 ott 2011

Le tasche piene di sassi




Sbocciano, i fiori sbocciano,
e danno tutto quel che hanno in libertà,
donano, non si interessano
di ricompense e tutto quello che verrà,
mormora, la gente mormora
falla tacere praticando l'allegria,
giocano a dadi gli uomini,
resta sul tavolo un avanzo di magia…

Sono solo stasera senza di Te
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
vienimi a prendere, mi vien da piangere
mi riconosci?

Ho le scarpe piene di passi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di Te…

20 ott 2011

La Semplicità


La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
E noi abbiamo tanta difficoltà
ad essere veri con gli altri.
Abbiamo timore di essere fraintesi,
di apparire fragili, di finire alla mercè
di chi ci sta di fronte.
Non ci esponiamo mai.
Perché ci manca la forza di essere uomini,
quella che ci fa accettare i nostri limiti,
che ce li fa comprendere, dandogli senso
e trasformandoli in energia.

Io amo la semplicità
che si accompagna con l’umiltà.
Mi piacciono i barboni.
Mi piace la gente che sa ascoltare
il vento sulla propria pelle,
sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima.
Quelli che hanno la carne a contatto
con la carne del mondo.
Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza,
lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.

Alda Merini


19 ott 2011

Vampire Knight - 75 notte


Ecco il riassunto del nuovo capitolo 75 di VK!
Cosa succede nel caotico mondo dei Vampiri di Matsumi Hino?


Fin dal principio del manga, l'idea di Kaname era la stessa della "donna incappucciata" che lo prese con sè: forgiare le armi anti-vampiro per aiutare gli Hunters a combatterli e dare la sua stessa vita  affinchè i sangue puro venissero eliminati dallla Terra, allo scopo di porre fine alle guerre di dominio e di rendere il mondo un luogo migliore per gli umani...- del resto, Kaname è il capostipote dei Kuran, il Vampiro dei vampiri, come a dire: IO ho cominciato tutto ed IO lo finirò! :-)


Tuttavia, il suo risveglio da parte di Rido e poi la nascita di Yuuki lo avevano temporaneamente deviato da tale proposito, poiché amando immensamente  Yuuki , aveva sperato di poter vivere serenamente con lei in un posto tranquillo e protetto, lontano da tutti e dalla società dei  vampiri…
povero Kaname


Ma lo scatenarsi della guerra tra i sanguepuro per il comando, attuato dalla nobile Sara per usurpare il potere di Kaname e diventare “regina” al posto di Yuuki, lo ha tristemente riportato al suo antico piano: sterminare i sanguepuro e sacrificare la sua vita per Yuuki, tramutandola nuovamente in essere umano come aveva fatto la di lei madre, Juri, quando era una bambina!


E Zero? E l’odio atavico e la folle gelosia per il suo rivale, che Kaname stesso, all’inizio, aveva messo accanto a Yuuki perché la proteggesse dagli intenti omicidi dello zio Rido, non facendosi scrupolo di utilizzare i sentimenti d’amore dell’Hunter per Yuuki?  
Zero rientrava sì nei suoi piani, ma non come "pedina": lo ha reso sempre più forte e potente, consentendogli di bere il sangue denso dei Kuran, quello di Yuuki ed il suo stesso sangue, perché fosse degno di stare accanto a Yuuki, quale suo protettore nel mondo, quando lui non ci fosse stato più!   PIANGO

Nel capitolo precedente avevamo lasciato Kaien Cross affrontare Kaname, intimandogli di desistere dal suo folle intento di uccidere tutti i sangue puro e informandolo che, in quanto padre adottivo di Yuuki, non avrebbe più permesso che la ragazza tornasse con lui! Qui vediamo che il presidente degli Hunter lo accusa di avere abbandonato Yuuki solo perché costituiva un “ostacolo” al suo infimo piano, e all’assenso di Kaname, vediamo Kaien colpire con la sua temibile spada Hunter il vampiro.






Kaname sembra non reagire e si accascia a terra, ma il presidente non sa che quella è solo una “forma” di Kaname data dai suoi Pipistrelli: in realtà Kaname si trova dal nobile Touma, vuole uccidere il sangue puro, colpevole di avere ferito Yuuki (nel capitolo Lapidi) ed averla messa in pericolo di morte!
Kaien colpisce Kaname, in realtà ha colpito Touma: e così, osservando il corpicino del nobile Touma, comprende che Kaname sta facendo sul serio...ucciderà tutti i nobili sanguepuro!




Infine - dulcis in fundo! - troviamo Zero alle prese con le lamentele degli altri Hunters dell’associazione, i quali non concordano con la politica “pacifista” del presidente Cross e non vogliono che dia la caccia al nobile Kaname per fermarlo…Zero si trova accerchiato dagli Hunters in atteggiamento molto ostile, ed afferma che se Kaname ha deciso di sterminare tutti i sangue puro, di certo non sarà lui a fermarlo!   l’odio di Zero per i vampiri ed i sangue puro, colpevoli di avere ucciso la sua famiglia ed aver trasformato lui in un vampiro, è universalmente notorio!  

Yuuki giunge proprio nel momento in cui la discussione tra gli Hunters è molto accesa, e fraintendendo i toni tra i cacciatori e Zero, temendo che vogliano fare del male al ragazzo, si mette di mezzo ed intima agli Hunters di andarsene e di lasciarlo stare…altrimenti se la dovranno vedere con lei - ahahah, il cucciolo di leone! 





Zero come reagisce? beh, "normalmente"…in modo esattamente opposto a quel che potremmo aspettarci da lui: accarezza Yuuki sulla testa (!!!) e le ricorda di non essere il suo “cagnolino personale”, poi le intima di andarsene e di non immischiarsi in affari che non la riguardano!
Yuuki capisce che Zero vuole solo allontanarla per proteggerla ed afferma che non se ne andrà lasciandolo solo, così la discussione ha fine ed i due ragazzi restano soli.

 A quel punto, mentre Zero la accompagna dentro all’accademia, Yuuki – incautamente – lo prende per mano e lo ringrazia per averla “protetta”, a suo modo, cercando di allontanarla dal pericolo degli Hunters, ostili ai saguepuro ed in particolare ai Kuran: Zero la guarda senza reagire, e Yuuki gli domanda se, affermando di non volere ostacolare Kaname nell’intento di uccidere tutti i sangue puro, intendesse dire che desidera che vengano uccisi “proprio TUTTI” (ovviamente si riferisce a SE STESSA!)
Zero senza battere ciglio,né cambiare faccia, le risponde seccamente: “Si…TUTTI” ricordandole così che molto tempo prima, nel dire addio alla ragazza che amava, le aveva promesso che un giorno, rincontrandola, l’avrebbe uccisa.
 Yuuki ci resta malissimo, e molto arrabbiata gli dice che non gli crede! Non crede che Zero voglia vederla morire, o peggio ucciderla lui stesso, solo perché lei è un sangue puro - non per sua scelta, ma per nascita – e poi afferma che un attimo prima lui l’ha protetta dagli altri Hunters, come fa sempre quando è sola in mezzo agli umani:"il cuore di Zero non si è spezzato!” conclude Yuuki!







Al che Zero, com'è prevedibile, reagisce male: punta la Bloody Rose alla testa di Yuki! Beh...è arrabbiato perché lei ha osato parlare dei suoi sentimenti, ma Yuuki senza scomporsi nè muoversi lo sfida a premere il grilletto: preferisce che sia LUI ad ucciderla piuttosto che qualche altro Hunter! Zero allora abbassa la pistola.





Come sempre, Zero non vuole mostrare i suoi veri sentimenti a Yuki, quindi la invita ad andarsene via ed a lasciarlo solo; sopraggiunge la nobile Sara e con grande ironia li invita a non fare “cose proibite” all’interno del collegio! Zero sgarbatamente la manda a quel paese, ma ormai il peggio è passato..!







Bene, è evidente che tutti i nodi iniziano a venire al pettine: non mi preoccupo molto per la piega che sta prendendo Kaname...se la HINO fosse così pazza da fare morire l'anima e il vero protagonista di VK - ossia Kaname - non lo avrebbe svelato adesso, ma sarebbe stato il colpo di scena finale: ho speranza che sarà Yuki andare in aiuto del fratello, che sta dimostrando come il suo UNICO pensiero sia proteggere la vita della ragazza, a scapito della sua felicità personale e della sua stessa vita... 

Sono sicura che Yuki non resterà con le mani in mano, Kaname ha un disperato bisogno di lei, e lei non si tirerà indietro....il vero colpo di scena non è ancora arrivato! (I hope so)

Per quel che riguarda il mio amato Zero....anche lui è in evoluzione, sta affrontando i suoi "nodi" personali, come Yuki. I nodi si scioglieranno con la rottura della sua "maschera": ormai non può più nascondere i suoi reali sentimenti per Yuki, nè può ancora fingere che il fatto che lei sia un odiato sanguepuro possa in qualche modo indebolire o sopprimere il suo amore per lei...quando riuscirà ad ammetterlo, a se stesso ed a Yuuki, potrà lottare per il suo amore ed allontanarla da Kaname!



18 ott 2011

Don't You Remember?



When will I see you again?

You left with no goodbye,
not a single word was said,
No final kiss to seal any sins
I had no idea of the state we were in...

I know I have a fickle heart and bitterness
And a wandering eye, and a heaviness in my head
But don't you remember?

When was the last time you thought of me?
Or have you completely erased me from your memory?
I often think about where I went wrong
The more I do, the less I know...

But I know I have a fickle heart and bitterness
And a wandering eye, and a heaviness in my head
But don't you remember?

Don't you remember?
The reason you loved me before
Please, remember me once more…

Gave you the space so you could breathe
I kept my distance so you would be free
In hope that you'd find the missing piece
To bring you back to me...
Why don't you remember?

Don't you remember?
The reason you loved me before
Baby, please remember me, once more…

When will I see you again?

16 ott 2011

5- Il Vuoto


"Buddha ha scelto una delle parole con maggior potenziale: shunyata.
Il termine inglese equivalente, "il nulla", non è altrettanto bello.
Ecco perché vorrei tradurlo come "nessuna-cosa": perché il nulla non è semplice nulla, ma è tutto.
Vibra di ogni possibilità.
È potenziale puro, potenzialità assoluta.
Ancora non è manifesto, ma contiene ogni cosa in sè.
Perché preoccuparsi tanto, essere così ansiosi, così ambiziosi, nel mezzo?
L'intero viaggio va dal nulla al nulla."

OSHO




Essere sospesi nel vuoto può terrorizzare e disorientare.
Nulla a cui aggrapparsi, nessun senso di orientamento, non un solo segnale di quali scelte o possibilità si possano trovare davanti a noi.

Ma questo stato di pura potenzialità esisteva prima ancora della creazione dell'universo.
E' necessario rilassarsi, cadere in questo silenzio tra le parole, osservare questo vuoto che esiste tra il respiro che entra e quello che esce.
Sperimentare "Il Vuoto", inteso alla maniera indiana, quale straniamento dal Sè, una bilancia che non oscilla, poiché è in perfetto equilibrio tra bene e male, luce e oscurità, gioia e dolore.  

E' una condizione sacra e liberatoria, perchè conduce ad una presa di coscienza e di discernimento, a nuove possibilità dinamiche ed evolutive.


15 ott 2011

La Luna


La Luna è la regina del Cielo notturno e degli astri, l'intelligenza che dirige il movimento delle maree, delle acque dell'oceano cosmico. 
Alla Luna erano dedicati i culti misterici del Mediterraneo e si riteneva fosse dispensatrice di vita, di abbondanza, di conoscenza superiore, della consapevolezza della Legge Ultima di tutte le cose. 
Nella cultura Vedica, la Luna è astro superiore al Sole, che guida l'uomo, quando anche il Sole è assente, oltre la coscienza razionale del visibile. 
Tale luminare è secondo solo all'Atman, il Soffio Creatore, la pura coscienza senza oggetto.



L'Arcano corrisponde alla polarità femminile del divino - coscienza e divenire, inseparabili. 
E' la duplice natura, è la coesistenza dell'Unità e della Molteplicità; è l'illusione del mondo visibile, nel perenne manifestarsi della sua presenza ciclica, dell'espandersi e riassorbirsi del respiro dei mondi.

E' presenza di contemplazione, del ripiegarsi su se stessi, dell'andare oltre il potere oscuro del manifesto e del latente.
Gioco di pura illusione e di riflesso di una realtà che invece non muta.
La disposizione del consultante deve essere quella di lasciarsi guidare dall’intuizione e dall’istinto, con la leggerezza di un flusso vitale che attende di essere inalato dal respiro divino, e così raggiungerlo in un soffio, senza resistenza.

Tutta la natura riposa di notte nella piena fiducia del risveglio, il mondo vivente si abbandona alla notte e al suo ciclo, in cui la coscienza si allontana dagli oggetti per assottigliarsi nel ritmo del respiro. 
La notte a volte è accompagnata dai sogni, le esperienza oniriche che la Luna dispensa per guidare l'individuo nella visione - spesso temibile - del proprio inconscio.
Altre volte, la notte è perfetta aderenza all'abbandono, oltre il quale nessuno può avventurarsi ad occhi aperti; è lo stato puro, senza alcuna percezione.

Nell'oracolo la Luna è espressione di un mondo sotterraneo, inconscio, spirituale, che sfugge al nostro controllo diretto e perciò può suscitare paura, fascino o stupore per la scoperta di segreti inconfessati.
E' un passaggio oltre la sfera dell'esperienza sensibile, non privo di inganni e pericoli, ma anche indispensabile, come il sonno, a restituirci la salute. 

13 ott 2011

1 - Il Creativo (Il Cielo)



Il Cielo sul Cielo.
Moto ripetuto.









Sentenza
II creativo opera sublime riuscita. Propizio per perseveranza.

Immagine
Il moto del cielo è vigoroso. Così il nobile rende se stesso forte ed instancabile.


"Mirando con grande chiarezza le cause e gli effetti, egli compie al tempo giusto i sei gradini e sale su di essi, come su sei draghi verso il Cielo."


Il segno è composto da sei linee intere, tutte yang, maschili. 
Il Creativo-il Cielo è  l'opposto dell’esagramma seguente, Il Ricettivo-la Terra, composto da sei linee spezzate, yin, tutte femminili, la cui qualità è la accogliente dedizione.
Le linee intere, maschili del Creativo, invece, corrispondono alla forza primordiale luminosa, forza spirituale, attiva e creativa.
Poichè esso è esente da ogni debolezza, la sua qualità intrinseca è la forza. La sua immagine è il Cielo ripetuto.
La forza è rappresentata non vincolata da condizioni spaziali fisse, perciò viene concepita come moto. Fondamento di questo moto è da considerarsi il Tempo.
La potenza del tempo e la potenza del perseverare nel tempo, ossia la durata, sono contenute nel segno.
L'immagine è quella del Drago che all'inizio è nascosto nelle acque, poi è nascente, e via via sale nel Cielo, rendendosi visibile a tutti gli esseri.



Il Dragone è un animale dell’immaginario umano che, onnipresente nella mitologia cinese, emerge dalla profondità delle acque per volare nel Cielo, simbolo della forza e dell’energia attiva yang. In Cina lo si vede tuttora dappertutto ma, a differenza del Drago occidentale che sputa il fuoco distruttore e viene combattuto da eroi e santi, in Estremo Oriente esso è un animale acquatico che “sputa” acqua feconda sugli uomini ed è considerato simbolo del “Verbo Creatore”. Nel ciclo delle stagioni, il Dragone cinese è così simbolizzato: in inverno (yin culminante), è immobile nel fondo dei fiumi per riempirsi di acqua; in primavera (yang nascente), si sveglia in mezzo ai tuoni e ai lampi dei temporali per lanciarsi verso il cielo; in estate, (yang culminante) lo vediamo volare nelle altezze del cielo da dove sparge, sotto forma di pioggia feconda, l’acqua accumulata nel profondo dei fiumi perché sulla terra si possano riattivare le forze creative; infine, in autunno (yin nascente), ridiscende verso i fiumi allo scopo di restaurare le sue forze e rifocillarsi nuovamente di quell’acqua, simbolo di saggezza. 


In occidente vi è una simbologia, alchemica e psicologica, analoga: l’Uroboro, che è il simbolo egiziano del drago che si mangia la coda, l’uno in se stesso
Archetipo junghiano della totalità, di ciò che è indifferenziato, rappresenta l’avvio del “processo d’individuazione” (cioè dello sviluppo della personalità di un individuo, sulla base delle sue disposizioni naturali) perché da esso ogni cosa ha origine.


(Valter Vico- La Bussola d'Oro)



Il Cielo è il simbolo di questa energia creativa e il volo del Dragone è la metafora dell’uso possente, ma equilibrato, di tale forza, che si dispiega col tempo: all'inizio non è quasi visibile, ma con costanza la forza erompe e diviene inarrestabile.  



Il corso del Creativo muta e forma gli esseri, finchè ciascuno ottiene quella giusta natura che gli è destinata; poi li mantiene in concordanza con la grande armonia. 
Così esso si mostra propizio per perseveranza.