Candle in the Wind

Candle in the Wind

24 nov 2011

Elisewin


Immobile, con la lanterna spenta in mano, Elisewin sentiva il proprio nome arrivarle da lontano, mescolato al vento e al fragore del mare. Nel buio, davanti a sè, vedeva incrociarsi le piccole luci di tante lanterne, ognuna sperduta in un suo viaggio sull'orlo della burrasca. 
Non c'erano, nella sua mente, né inquietudine, né paura. Un lago tranquillo le era esploso, tutt'a un tratto, nell'anima.  Aveva lo stesso suono di una voce che conosceva.



Si voltò e lentamente tornò sui suoi passi. Non c'era più vento, non c'era più notte, non c'era più mare, per lei. Andava e sapeva dove andare.  Questo era tutto. Sensazione meravigliosa.  Di quando il destino finalmente si schiude, e diventa sentiero distinto, e orma inequivocabile,  e direzione certa. 
Il tempo interminabile dell'avvicinamento.  Quell'accostarsi.  Si vorrebbe non finisse mai.  Il gesto di consegnarsi al destino.  Quella é un'emozione.  Senza più dilemmi, senza più menzogne.  Sapere dove. E raggiungerlo.
Qualunque sia il destino.


Camminava - ed era la cosa più bella che avesse mai fatto.

Vide la locanda di Almayer avvicinarsi. Le sue luci. Lasciò la spiaggia, arrivò sulla soglia, entrò e chiuse dietro di se quella porta da cui, insieme agli altri, chissà quanto tempo prima, era uscita di corsa, senza ancora nulla sapere.


Silenzio.

..
E al centro della stanza, in piedi, immobile, Adams. Che la guarda.

Un passo dopo l'altro, fino ad arrivargli vicino. E dirgli:

-non mi farai del male, vero?
Non le farà del male, vero?


-No.

No.


Allora
Elisewin
prese
tra le mani
il volto
di quell'uomo,
e
lo baciò.

Nelle terre di Carewall, non smetterebbero mai di raccontare questa storia. Se solo la conoscessero. Non smetterebbero mai. Ognuno a modo suo, ma tutti continuerebbero a raccontare di quei due e di un'intera notte passata a restituirsi la vita, l'un l'altra, con le labbra e con le mani, una ragazzina che non ha visto nulla e un uomo che ha visto troppo, uno dentro l'altra - ogni palmo della pelle é un viaggio, di scoperta, di ritorno nella bocca di Adams a sentire il sapore del mondo, sul seno di Elisewin a dimenticarlo - nel grembo di quella notte stravolta, nera burrasca, lapilli di schiuma nel buio, onde come cataste franate, rumore, sonore folate, furiose di suono e velocità, lanciate sul pelo del mare, nei nervi del mondo, oceano mare, colosso che gronda, stravolto- sospiri, sospiri nella gola di Elisewin - velluto che vola- sospiri ad ogni passo nuovo in quel mondo che valica monti mai visti e laghi di forme impensabili - sul ventre di Adams il peso bianco di quella ragazzina che dondola musiche mute - chi l'avrebbe mai detto che baciando gli occhi di uomo si possa vedere così lontano - accarezzando le gambe di una ragazzina si possa correre così veloce e fuggire- fuggire da tutto- vedere lontano-  venivano dai due più lontani estremi della vita, questo é stupefacente,  da pensare che mai si sarebbero sfiorati, se non attraversando da capo a piedi l'universo,  e invece nemmeno si erano dovuti cercare, questo é incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi, riconoscersi, una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo sapevano, questo é il meraviglioso-

..questo continuerebbero a raccontare, per sempre, nelle terre di Carewall, perché nessuno possa dimenticare che non si é mai lontani abbastanza per trovarsi, mai -lontani abbastanza- per trovarsi - lo erano quei due, lontani, più di chiunque altro e adesso…

..

E' la musica che é difficile, questa é la verità, é la musica che é difficile da trovare,  per dirselo, lì così vicini, la musica e i gesti, per sciogliere la pena, quando proprio non c'é più nulla da fare, la musica giusta perché sia una danza, in qualche modo, e non uno strappo quell'andarsene, quello scivolare via, verso la vita e lontano alla vita, strano pendolo dell'anima, salvifico e assassino, a saperlo danzare farebbe meno male, e per questo gli amanti, tutti,  cercano quella musica, in quel momento, dentro le parole, sulla polvere dei gesti, e sanno che, ad averne il coraggio, solo il silenzio lo sarebbe, musica, esatta musica, un largo silenzio amoroso, radura del commiato e stanco lago che infine cola nel palmo di una piccola melodia, imparata da sempre da cantare sottovoce…


-Addio, Elisewin.
-Addio, Thomas.


Una melodia da nulla.


Sapeva solo che tutte quelle storie, custodite in lei, le avrebbe tenute per sé, e per sempre.
Sapeva che qualsiasi uomo avesse amato, in lui avrebbe cercato il sapore di Thomas.
E sapeva che nessuna terra avrebbe nascosto, in lei, l’orma del mare.

Tutto il resto era ancora nulla.  Inventarlo – questo sarebbe stato meraviglioso.

Oceano Mare- A. Baricco




13 commenti:

  1. Che bella combinazione di testo e immagine... mi e' venuta voglia di leggere questa storia... di lui ne ho letto solo una (seta)...
    Come stai? Tutto bene?
    In questi giorni sono molto impegnata...
    Un abbraccio

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  2. ciao Titti,
    che bello risentirti!
    Che cosa fai a Kyoto quando non scrivi sul blog?

    Ho visto le foto del tempio e gli alberi degli aceri rosseggiare sullo specchio dell'acqua....e come sempre, mi si stringe il cuore, per il desiderio di essere là :-)

    Seta è bellissimo! è diverso da Oceano Mare, di sicuro Seta è ancora più sensuale di Oceano Mare e poi è molto orientale: mi ha riportato alla mente certe immagini di Memorie di una Geisha!

    Ti abbraccio e torna presto

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  3. OceanoMare ce l'ho, e l'ho letto tempo fa... Baricco scrive bene, ha uno stile che mi piace ;)

    Moz-

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  4. sì Moz, il suo stile è molto particolare: le frasi che compongono i lunghi periodi grammaticali sono dense di significato e molto descrittive, mi fanno pensare a certi battiti d'ali, come quelli dei falchi o delle poiane, lenti e solenni, o a certi fraseggi musicali, ampi come quelli degli archi...e la scelta delle parole...è davvero sublime! :-)

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  5. Ciao! Grazie mille per il commento. Hai pienamente ragione, Florence ha una voce sensazionale e un'eleganza da far invidia!
    x

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  6. ciao Elle, grazie a te e benvenuta! :-)

    ps Florence è una potenza della natura!

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  7. Scarlett, da come hai descritto il modello narrativo di Baricco... mi sa tanto che puoi scrivere anche tu! :)

    Moz-

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  8. ahahah grazie Miki, forse saranno i miei studi classici, ma anche se amo anche io scrivere - cosa che faccio raramente sul mio blog - sono davvero ben lontana da Baricco!

    buona domenica! :-)

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  9. Vabbè, l'importante è essere DIVERSI da lui, ognuno deve scrivere secondo la sua personalità, con il SUO modo. Ovviamente in italiano senza errori ;)
    Anche a me piace scrivere... vedi, abbiamo un punto in comune! ;)

    Moz-

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  10. sì ho notato dai tuoi post che ti piace scrivere e che scrivi bene!
    certo, se fossi "una fotocopia" dello stile di Baricco sarei comunque anonima, pur essendo una ottima scrittrice....è giusto, ognuno di noi ha le sue peculiarità ed è bello così perchè esse ci permettono di distinguerci gli uni dagli altri...in fondo, se ci pensi su, qui sulla Rete siamo tutti dietro ad un pc e con una tastiera davanti: non sappiamo nulla di ciò che c'è oltre quel testo, oltre quelle parole, CHI si nasconde dietro - è affascinante! :-)

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  11. questo "mondo" comincia davvero a piacermi...

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  12. Beh possiamo sempre scoprire un po' di più, di quelle persone^^
    Certo non di tutte, sarebbe impossibile, ma io ho conosciuto gente sui forum, ad esempio, e poi li ho visti dal vivo, insomma... ne è nata un'amicizia e una conoscenza reale ;)

    Moz-

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  13. sì anche a me piace questo mondo...e penso che, in fondo, non è poi così "virtuale" come viene definito....possiamo sempre essere delle persone autentiche, pur non conoscendoci di persona! :-)

    anche io ho conosciuto delle amiche che ho incontrato sul web, e dopo anni siamo ancora in contatto e chattiamo come tra amici di vecchia data....in un mondo in cui siamo sempre più prigionieri dei regionalismi, dei settorialismi, delle specializzazioni, noi abbattiamo i confini e i limiti che ci vengono imposti...sì, questo mondo mi piace! :-)

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