Candle in the Wind

Candle in the Wind

22 giu 2012

Una Vita Felice


Tutti, o Gallione, vogliono vivere felici, ma quando poi si tratta di riconoscere cos'è che rende felice la vita, ecco che ti vanno a tentoni; a tal punto è così poco facile nella vita raggiungere la felicità, che uno, quanto più affannosamente la cerca, tanto più se ne allontana, per poco che esca di strada; che se poi si va in senso opposto, allora più si corre veloci e più aumenta la distanza. 
Perciò dobbiamo prima chiederci che cosa desideriamo; poi considerare per quale strada possiamo pervenirvi nel tempo più breve, e renderci conto, durante il cammino, sempre che sia quello giusto, di quanto ogni giorno ne abbiamo compiuto e di quanto ci stiamo sempre più avvicinando a ciò verso cui il nostro naturale istinto ci spinge. 
Finché vaghiamo a caso, senza seguire una guida ma solo lo strepito e il clamore discorde di chi ci chiama da tutte le parti, la nostra vita si consumerà in un continuo andirivieni e sarà breve anche se noi ci daremo giorno e notte da fare con le migliori intenzioni. 
Si stabilisca dunque dove vogliamo arrivare e per quale strada, non senza una guida cui sia noto il cammino che abbiamo intrapreso, perché qui non si tratta delle solite circostanze cui si va incontro in tutti gli altri viaggi; in quelli, per non sbagliare, basta seguire la strada o chiedere alla gente del luogo, qui, invece, sono proprio le strade più frequentate e più conosciute a trarre maggiormente in inganno. 
Da nulla, quindi, bisogna guardarsi meglio che dal seguire, come fanno le pecore, il gregge che ci cammina davanti, dirigendoci non dove si deve andare, ma dove tutti vanno. E niente ci tira addosso i mali peggiori come l'andar dietro alle chiacchiere della gente, convinti che le cose accettate per generale consenso siano le migliori e che, dal momento che gli esempi che abbiamo sono molti, sia meglio vivere non secondo ragione, ma per imitazione.

Seneca, De Vita Beata



8 commenti:

  1. Non credevo che io potessi far parte del banchetto della felicità, ma con felicità, appunto, posso confessarvi che ne sto gustando tutte le pietanze. Sottolineo che non mi stia abbuffando, ma comincio a vedere il mondo da un'ottica diversa come se qualcuno mi sollevasse e mi ponesse sul colle della mia vita, e infatti da qui le cose sembrano più chiare: puoi uscire da un labirinto solo guardandolo dall'alto.

    Noto che riesco a rialzarmi subito in piedi una volta essere caduto, mi faccio meno male ma ora riesco a trarre un insegnamento importante da ogni fallimento, da ogni caduta e da ogni negatività...a quanto pare non è tutto buio, la notte esiste ed è giusto che sia così, ma la notte abbraccia il giorno e viceversa, è così che funziona, non può esistere un'assolutezza di luce o di tenebra, ma una fusione tra le due.

    Tra poco rimetterò mano al mio blog, e vi accorgerete di come io stia cambiando.

    Ispy

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Ipsy, condivido tutto quello che dici e sono davvero contenta che adesso tu stia imparando a volare su questo mare che spesso è tempestoso ma ci regala anche momenti di sole e di pace!

      aspetto di vedere il blog ^_^

      Elimina
  2. Felicità è una parola così difficile, so che è composta da mille sfumature e che quella che noi chiamiamo tristezza può tramutarsi in felicità. Come tutti gli opposti bene e male, bianco e nero, triste e felice è difficile vedere la linea che li divide ^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. hai ragione, tutto nella vita è un alternarsi di Yin e Yang, e l'uno passa e sfuma nell'altro... :-)

      bacio

      Elimina
  3. Ho lasciato i commenti al posto seguente, ma che strano non sono apparsi... almeno al mio pc... tu riesci a leggerli...?
    Comunque ti auguro un buon lunedì e ti abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Titti non ho letto nessun commento nel post successivo, capita a volte che anche blogspot dà i numeri col caldo! :) un bacio

      Elimina
  4. Scusa il ritardo ma... ho avuto da festeggiare l'inizio dell'estate celebrando il solstizio! :)

    Io penso che il cammino (non) esista, nel senso che la strada ce la creiamo da soli... si fa strada semplicemente viaggiando, fuori e dentro di sé.
    Un passo alla volta, poco a poco. Si sbaglia, si cade, ci si rialza.
    L'essenziale è lasciare la scia del nostro passaggio, della nostra strada.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tranquillo Miki, ero sicura tu fossi impegnato a celebrare il tuo Sole! ^_^

      Esiste una sola Via... ma ognuno ha il suo modo di percorrerla, sì: e può anche fermarsi per un pò, ripartire, tornare indietro, ma l'importante - tu lo sai - è andare, è il movimento...

      Elimina