Candle in the Wind

Candle in the Wind

15 dic 2011

Sul Dolore

Una donna disse: “Parlaci del Dolore.”
E il Profeta disse:
“Il dolore è lo spezzarsi del guscio che racchiude la vostra conoscenza.
Come il nocciolo del frutto deve spezzarsi affinché il suo cuore
possa esporsi al sole, così voi dovete conoscere il dolore.
E se riusciste a custodire  la meraviglia per i prodigi quotidiani della vita,
il dolore non vi meraviglierebbe meno della gioia.
Accogliereste le stagioni del vostro cuore come avete sempre accolto
le stagioni che passano sui campi.
E veglieresti sereni durante gli inverni del vostro dolore.
Gran parte del vostro dolore è scelto da voi stessi.
E' la pozione amara con cui il medico che è in voi guarisce il vostro male.
Quindi, confidate in lui e bevete il suo rimedio in serenità e silenzio.
Poiché la sua mano, benché pesante e rude, è retta dalla tenera mano dell'Invisibile,  e la coppa che vi porge, nonostante bruci le vostre labbra,
è stata fatta con la creta che il Vasaio ha bagnato di lacrime sacre
.”

Kahlil Gibran





16 commenti:

  1. E' vero che il dolore è necessario nella vita, per capire tante cose, e serve d'esperienza.
    Ma di contro dev'esserci anche una certa forza capace di sopportare quelli troppo forti, altrimenti non è giusto.

    Moz-

    RispondiElimina
  2. Che bel post! Anche perchè tutto ciò che è scritto è vero...^-^

    RispondiElimina
  3. sì è vero, questa è la saggezza orientale che non tende ad eliminare le cose brutte o negative a favore di quelle belle e positive della vita!

    il dolore è necessario proprio perchè ci fa capire che c'è qualcosa che non va, la sua intensità ci insegna che cosa è importante per noi e cosa non lo è... in questo senso, è un segnale che ci dà preziose indicazioni che andrebbero sempre ascoltate.

    ma come dice Miki, è pur vero che va affrontato e superato con forza d'animo e senza lasciarsi andare sotto il suo peso...Gibran ci ricorda che il dolore fa parte della vita, come la gioia, e va vissuto ed accettato come e più dei momenti di gioia...
    questo eterno avvicendarsi degli opposti, questo eterno movimento E' la vita stessa.

    RispondiElimina
  4. Accettarlo sì, è la soluzione migliore accettare le cose che avvengono, anche perchè è inutile non accettarle: uno spreco di energie che servirebbe magari a superarle.
    Ma a volte non è giusto che dolori TROPPO forti siano dati a chi non ha la forza di sostenerli.

    Moz-

    RispondiElimina
  5. boh Miki, tu credi che i dolori "troppo forti" siano sempre sulle spalle di chi non ha la forza di sostenerli?
    noi uomini siamo in grado di sopportare qualsiasi cosa: l'abitudine è una gran brutta bestia, e purtroppo, capita maggiormente a chi è debole di "affezionarsi" al proprio dolore....è pur sempre una giustificazione per non lottare e non cercare di superarlo.
    dico "giustificazione" perchè non è una colpa...è ovvio che chi non ha la forza è debole, e chi è debole non agisce, subisce.

    RispondiElimina
  6. Beh, un post molto forte e sentito. Il dolore ci appartiene, mi appartiene, e può essere atroce.
    E' atroce quando sai che quel dolore che vivi non è un dolore ordinario, ovvero quei dolori concernenti la routine della vita, quelli di solito li superi facilmente perché sono dolori standard che molti vivono e che puoi condividere e risolvere insieme a qualcuno, ma quando in mezzo ci si mette il dolore straordinario, allora lì arriva l'atrocità di quest'ultimo.
    Il dolore straordinario, ovvero quello che sperimentano poche persone, che chiamarle sfortunate è un eufemismo, è un peso che porti al cuore che spesso ti condiziona la vita.
    I dolori forti ci condizionano, e spesso dall'altra parte non vieni compreso, perché certi dolori se non li sperimenti non potrai mai capirli, e fin quando ne rimani fuori ti sembra di poter avere in pugno la situazione, mentre non è altro che un'illusione di potercela fare.
    Io non accetterò mai un dolore, non mi rassegnerò mai nel vivere con un dolore che so, se possibile, che si possa evitare in qualche modo, la rassegnazione è un gesto di arresta che ti rende schiavo degli eventi che ti saltano sopra come titani, bisogna avere la forza di reagire, e questa forza non ci verrà mai da altre persone a cui tu cerchi di spiegare le cose, ma che poi non capiranno mai, perché per fortuna loro non convivono con il tuo dolore, devi farcela da solo, rialzarti nonostante il peso di quei massi sulla schiena, e devi correre, cercando di far cadere quei massi da te, perché una cosa ho imparato dalla vita: non c'è nessuno che si spenderà mai fino in fondo per te, le persone si limitano ai semplici consigli, alle semplici belle parole, ma nel momento in cui vedono che il tuo dolore possa provocargli fastidio, magari perché appari più scontroso del solito, quindi per motivi che ti scavano dentro, cercheranno di allontanarti perché loro non sanno quello che vivi, e anche se fanno finta, non gli interessa nulla di te, di quello che provi e di come ti possano aiutare.
    Solo da soli, con le proprie forze e basta e io, la spugna non la getterò mai, mai!

    Ispy

    RispondiElimina
  7. hai ragione Ispy, mai mollare, mai smettere di lottare...
    nessuno può comprendere l'altezza e la profondità del proprio dolore, se non tu chi lo vive...e concordo anche col fatto che solo TU puoi superarlo, è in te e non altrove la chiave per sciogliere quel nodo che ti opprime il cuore e ti spezza il respiro....
    ma lasciami dire che chi ti vuole bene (davvero) non si sentirà mai infastidito da tuo essere scontroso, aggressivo o semplicemente distaccato...chi ti conosce e ti vuole davvero bene, lascerà correre comunque quando per la troppa sofferenza, tenterai di allontanare da te con la scontrosità o la freddezza chi vorrebbe aiutarti o semplicemente chi volendoti aiutare, ti fa stare peggio, perchè fondamentalmente non capisce cosa provi.
    chi ti vuole bene non cerca MAI di allontanarti...a meno che non gli interessi nulla di te, oppure non sia capace ad aiutarti.

    ma la forza e la motivazione per lottare e superare il dolore deve venire da TE....solo tu sai davvero come eliminare quel dolore che solo tu conosci...e comunque, l'accettazione di esso è il primo passo per superarlo!
    ci sarà sempre una parte di esso che ti porterai dentro, non può essere diversamente...per questo non puoi semplicemente correre via e sfuggirgli, devi affrontarlo: ti sembrerà un controsenso, ma cercando di non vederlo come un "nemico", accettando quella parte di te che non vuoi, inizi a superare pian piano quel dolore...ognuno di noi possiede in sè la chiave per sciogliere i propri nodi interiori!

    RispondiElimina
  8. Io mi rifiuto di convivere con un dolore perché 'mi aspetta', ripeto, non lo accetterò mai, soprattutto se so che questo dolore si possa evitare in qualche modo o se so che questo dolore non mi appartiene.

    Io purtroppo, non ho mai conosciuto persone che mi volessero bene davvero, che si sono spese per me al 100%, e io per gli altri l'ho fatto, ma loro per me no. Se leggi un po' a ritroso nel mio blog, noterai che c'è un post il cui titolo è: "amico mio, ma dove sei?" ti consiglio di leggerlo, può farti capire molte cose di come vivo io il rapporto con gli altri e di quello che cerco.
    Gli altri, per un motivo o per un altro, pensano a se stessi, solo a se stessi, non si spendono nell'aiutarti, anche il semplice: "come stai?" è diventata una domanda rituale alla quale si risponde: 'bene', 'abbastanza bene', e per non dire male si dice 'così così'. Ma non è che questa risposta sia poi un tentativo di aiutodall'altra parte, è una domanda morta con un'altrettanta morta risposta.

    Ispy

    RispondiElimina
  9. Scarlett, avevo postato un commento dopo di questo, come mai non è pubblicato?

    Ispy

    RispondiElimina
  10. ehi Ispy....hai ragione, dopo aver letto il tuo ultimo post (di mezzanotte) ho trovato tra gli SPAM il tuo penultimo commento.... e l'ho dovuto contrassegnare come non spam!
    cos'è, censura? -.-'

    riguardo al "come stai?": è una domanda idiota ed inutile, che merita una risposta altrettanto idiota - anche se giuro che qualche volta sono stata tentata di rispondere "male, malissimo", invece che un altrettanto falso "benissimo"
    ...ma anche qui, dipende da chi ti rivolge questa domanda: se è un conoscente o un estraneo vale la domanda-risposta di cortesia, ma se a chiedertelo è un amico o qualcuno che ti vuol bene...perchè pensare che ti si chieda "come stai?" senza un reale interesse? e se tu invece rispondessi sinceramente e dicessi "malissimo"? credi che finirebbe tutto lì? che nessuno si spenderebbe nell'aiutarti? non è sempre così.... spesso noi stessi ci alieniamo l'aiuto ed il sostegno degli altri...e cmq non tutti hanno una "empatia" tale da comprendere quando è giusto insistere e quando è meglio (per l'altro) lasciar perdere!

    non DEVI convivere con un dolore che NON ti appartiene...se non ti appartiene, significa che non è un problema tuo!
    non esistono dolori che "ci aspettano": semmai, ti senti "inseguito" da quel dolore....ed è diverso. se percepisci che ti aspetta è perchè Tu vuoi metterti in contatto e relazionarti con esso...

    in un rapporto - che sia relazionale, o anche intrapsichico - non si può prendere la parte bella e lasciare quella meno bella, si prende tutto il pacchetto!

    RispondiElimina
  11. @Scarlett: anche io sono dell'idea che ogni dolore ha il peso che una persona può sostenere, ma ci sono dei casi in cui magari è distribuito male.
    Altrimenti alcuni non la farebbero finita, non trovi?

    Sul discorso che fai con Ispy, io sono dell'idea che prima bisogna sempre farsi un'autonalisi e un'autocritica: magari si tende ad allontanare la gente, non ci si deve lamentare se gli amici scarseggiano!
    Cioè, molte volte è solo un problema di comunicativa del sé: anche chi è stronzetto può farsi amare (tanto) per ciò che é, no? :)

    Moz-

    RispondiElimina
  12. eh sì Miki....come hai ragione!!
    certi stronzetti si fanno amare molto! :-)

    comunque, anche se ognuno di noi (spesso) riceve il peso che può sopportare, gli amici VERI non si allontanano perchè hanno necessità di farlo, forse si allontanano perchè capiscono che l'altro in quel momento non li vuole accanto...

    RispondiElimina
  13. Io sono dell'idea che gli amici veri non esistono, sono solo un'illusione.

    Ispy

    RispondiElimina
  14. mi dispiace che per te sia così....per esperienza, posso dirti che non è sempre così.

    io ho delle amiche che sono delle sorelle, in realtà...certo, capita anche di litigare e di mandarci reciprocamente a quel paese, ma è la vita. succede!
    capita di avere poca pazienza, di non avere la giusta comprensione, ma non capita di allontanarci se non per qualche giorno o un paio di ore....nessuno di noi è perfetto, se consideri che a volte ci sono giorni che anche la TUA STESSA presenza ti dà fastidio e vuoi staccare la spina...anche da te!

    ma non è solo questione di fortuna: le ho perchè spesso i loro problemi sono fondamentalmente i miei...anche se non mi riguardano. :-)

    RispondiElimina
  15. Verissimo Scarlett, la penso come te.
    Si vedo che anche io sono fortunato, perché ho davvero degli amici VERI ;)
    Però penso sempre: li ho perchè anche io sono, per loro, reciprocamente, un amico VERO.

    Moz-

    RispondiElimina
  16. infatti Miki, è tutto qui! :-)

    RispondiElimina