Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo
che va da un polo all'altro,
ringrazio quali che siano gli dei
per la mia inconquistabile anima.
Nella morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro,
né ho pianto.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino.
Io sono il capitano della mia anima.
W.E. Henley
postata il 5 maggio... Jung direbbe che è sincronicità!
RispondiElimina